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Monastero del Carmelo al Bonmoschetto

1958 Sanremo (Imperia)
Edifici religiosi, monumenti commemorativi;
Opere realizzate;

Committente
Suore Carmelitane

Collaboratori
Romano Rui

In Gio Ponti il sacro si esprime in letizia. Anche in questo convento di clausura (a suo tempo paragonato, per opposizione, al convento di La Tourette di Le Corbusier).Protagonisti di quest'architettura i candidi muri, nel loro contatto con il verde e il cielo. Cuore di quest'architettura, la cappella, trasparente-non trasparente, che poeticamente si colloca fra ciò che è esterno e ciò che è interno al convento. (Non ha pareti ma quinte: per chi guarda da fuori appare chiusa, per chi guarda da dentro appare aperta: aperta su un esterno fiorito e verde, ma a sua volta chiuso, cinto da muro- il sagrato.) Un altro cuore è il chiostro: è al centro del convento, senza più trasparenze, e il suo portico ha, per colonne, leggere croci in legno. Il legno porta agli interni: non c'è che legno, ceramica, muro, nelle celle, nel refettorio, nel coro.I tre anni di durata del lavoro hanno visto un (indimenticato) bellissimo dibattito fra le Suore e l'Architetto, su che cosa è un convento e su che cosa è un'architettura. Era l'Architetto a dire, alle Carmélites de saint Elie: Bàtir un couvent n'est pas un problème d'architecture, c'est un problème de religion. E furono le Suore a far celebrare, quando Le Corbusier morì, una messa per lui nella cappella del Carmelo Autori, Gio Ponti e Antonio Fornaroli, nello Studio PFR.