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Concorso per la sede centrale del Ministero degli Affari Esteri

1939 Roma
Edifici per uffici e società;
Concorsi, progetti e proposte;

Collaboratori
Studi Ulrich, Studio Angeli, De Carli, Olivieri. Decorazioni con Piero Fornasetti ed i pittori Enrico Ciuti ed Achille Funi

Un progetto fondato sull'idea della grande decorazione spettacolare, all'antica, idea che in Ponti ricorre. L'ubicazione non consente vedute frontali, onde un'architettura che sfrutta gli effetti e le sorprese degli scorci. All'interno di questa cittadella del pensiero politico, il progetto funziona su due registri distinti: il registro d'onore, anzitutto (portale d'onore, cortile d'onore, scalone d'onore, sala d'onore, e c'è anche un ascensore d'onore) perché i visitatori di tutto il mondo percorreranno le sale monumentali, come avviene nel Vaticano e nei palazzi antichi; e il registro di servizio.. Nel registro d'onore molte sono le invenzioni (a Ponti si addice più il divertimento che il monumento): il portale d'onore è un motivo a tutta altezza, arretrato dalla linea del fronte (lo si scopre a sorpresa); nella sala d'onore, immensa, il pavimento è un unico grande intarsio di marmi, coloratissimo, e i visitatori lo riguardano, come uno specchio d'acqua, da un rialzo in marmo bianco su cui sostano; il cortile d'onore si apre su un colonnato prospettico in cui 84 colonne (ognuna di un marmo diverso) divergenti in pianta, si allontanano in discesa verso il giardino (il gioco prospettico è quindi su tre dimensioni); nel giardino, concluso dalle Mura Aureliane, spettacoli d'acqua e di luce, secondo l'antica fantasia degli italiani. Artisti invitati, per gli affreschi e le sculture, Funi e Martini. Il registro di servizio ha dettato la distribuzione: c'è anche un ricovero, per il funzionamento sotterraneo del Ministero, un piccolo ministero sommerso; anche qui, le centrali degli impianti sono raccolte in un complesso spettacolare, accessibile al pubblico. Concorso perduto.

Gio Ponti vi partecipò con il suo Studio (allora Studio Ponti Soncini), con lo Studio Ulrich e con lo Studio Angeli De Carli Olivieri. Collaborano, per i decori, Piero For-nasetti, Enrico Ciuti.