In piazza San Babila, a Milano, si affacciano i grandi palazzi progettati da Ponti con De Min, Rimini, Casalis nel '39;' ma non vi si affacciò il palazzo cui Ponti teneva di più (lo pubblicò in modello), quello in cui aveva potuto portare ad espressione due predilette idee: la necessaria presenza, in un organismo architettonico, di ambienti fuori scala, e la necessità di rivelarli in facciata. Qui (parliamo del progetto, ineseguito, per il Palazzo Marzotto, in collaborazione con Francesco Bonfanti) in ognuna delle tre facciate il ritmo delle finestre normali degli ambienti normali è interrotto dal grande moti­vo delle finestre speciali degli ambienti speciali (alti due piani). Architettura composita.  Non solo: per la faccia­ta centrale Ponti propone, come fuori scala, la presen­za di una grande scultura. Pensa a un'opera di scultu­ra autonoma, issata a sbalzo su mensole in facciata, so­spesa. Potrebbe essere un'aerea figurazione di Arturo Martini, alta 17 metri, larga 10, fusa in alluminio, illu­minata la notte. -